Perché e Come il Canada è diventato il paradiso di Startup e Tech Talent

L’ecosistema innovativo del Canada sta facendo concorrenza niente meno che alla Silicon Valley per attrazione di talenti, startup e investimenti. Lo studio che presentiamo ha individuato almeno 7 fattori che rendono il Canada la nuova “mecca” della finanza innovativa mondiale. L’analisi che segue propone, oltre ai dati, una time-line sintetica ma rappresentativa dei fatti che hanno segnato l’ascesa del Canada tra i leader globali dell’innovazione, non tralasciando la geografia di una rivoluzione hi-tech che ha sue peculiarità in ogni provincia.
Nadia Deisori*
INDICE DEI CONTENUTI
- La quarta rivoluzione è ora
- Canada Hub dell’Innovazione in 7 fattori chiave
- Breve time-line della rivoluzione digitale canadese
- IL CASO HUAWEI
- I GRANDI VANNO A “VIVERE” IN CANADA
- GLI UNICORNI ARTICI SI SVELANO AL MONDO
- La geografia tech del Canada
- TORONTO-KITCHENER-WATERLOO
- MONTREAL
- VICTORIA – “TECTORIA”
- VANCOUVER
La Quarta Rivoluzione è ora!
È la quarta rivoluzione della storia dell’umanità, come spiega Luciano Floridi, professore di filosofia ed etica dell'informazione all'Università di Oxford: viviamo “onlife” in un nuovo ecosistema, l’“infosfera”, nel quale uomo e intelligenza artificiale sono immersi e dove la barriera tra realtà e virtuale, online e offline, è caduta.
Economicamente, la rivoluzione digitale, secondo il rapporto sull’economia digitale dell’Unctad, la Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo, vale già il 15% dell’economia globale, con uno sviluppo geografico disomogeneo. Si polarizzano le disuguaglianze, ma non si ferma la crescita del mondo startup. Tra il 2016 e il 2018 le startup hanno creato un valore di 2,8 trilioni di dollari pari a un'economia del G7 e superiore al PIL annuale del Regno Unito. (dati Global Startup Ecosystem Report 2019 by startup genome).
Source: Global Startup Ecosystem Report 2019 by startup genome
Sono Stati Uniti e Cina a guidare la rivoluzione digitale con l'industria globale dei servizi informatici dominata dagli USA e il valore della produzione di ICT concentrato invece soprattutto nell'Asia orientale (in Cina). Ma le tensioni commerciali tra Pechino e Washington e l’epoca di Trump dell’“Americans first” possono essere di ostacolo, mettendo restrizioni alla mobilità dei talenti e delle tecnologie.
In questo gioco, c’è anche un altro player che sta accelerando, più silenziosamente, la propria rivoluzione hi tech: è il Canada.
Canada Hub dell’Innovazione in 7 fattori chiave
Il mercato candese dell’innovazione è già un mercato solido per i venture capitalist. Al terzo trimestre del 2019 erano stati investiti $ 4.7 mld su 387 operazioni. La dimensione media dei deal è salita nel terzo semestre a $ 19 mln, quasi 3 volte rispetto al terzo trimestre del 2018 con un aumento del 215% rispetto alla dimensione media degli affari nel periodo tra 2014-2018 ($ 6,1 mln). Le aziende ICT hanno rappresentato il 66% del totale degli investimenti del 2019 ($ 3,1 mld su 223 contratti) con il settore scienze della vita in testa con una quota del 19% ($ 886 mln su 77 affari). Le early stage hanno raccolto il 41% ($ 1,9 miliardi su 172 operazioni) degli investimenti totali, segno di una nuova ondata di dinamismo verso le startup in Canada. 32 exit sostenute da VC per un valore di $ 3 mld, incluse due IPO supportate da VC per 2 società con sede a Montreal. (Source: Venture Capital Canadian Market Overview)
Il vantaggio del Canada si è fatto strada anno dopo anno, alimentato da diversi fattori che hanno realizzato un ecosistema innovativo, competitivo e per di più sostenuto da una eccellente qualità della vita.
1. Il sistema universitario strutturalmente competitivo e innovativo che fornisce talenti straordinari e che agisce in partenariato con il mondo dell’impresa;
2. le politiche di immigrazione orientate ad attrarre skilled worker, un apposito programma per startup “start-up visa program” oltre alla Global Skill Strategy, che ha permesso a 30 mila talenti di accedere al mercato canadese più rapidamente;
Le più importanti aziende tecnologiche canadesi provengono dal corridoio tecnologico dell'Ontario Toronto-Kitchener-Waterloo, soprannominato la "Silicon Valley del Nord", dove sono localizzate tra le 2.500 e le 4.000 startup tecnologiche
3. il costo della vita decisamente più basso rispetto alla Silicon Valley che permette alle aziende estere di pagare salari più bassi. La competizione sul talento nei mercati tecnologici innesca infatti anche un notevole impatto sul settore immobiliare residenziale. 32 dei primi 50 mercati di talenti tecnologici hanno un costo della vita superiore alla media nazionale degli Stati Uniti.
Anche se la rivalità sui talenti esiste anche in Canada - Toronto, con Boston, è la città dove i salari tech sono cresciuti maggiormente nel 2018 (+9%) -, il rapporto tra il livello dei salari dei lavoratori tech e la spesa per gli affitti è decisamente più basso della maggior parte degli hub tech negli Stati Uniti. Questo rapporto nella Bay Area si attesta al 26.4%, a Los Angeles al 25.8%, a San Diego al 22.1%, a New York schizza al 43.6%. Vancouver e Toronto hanno un rent-to-tech wage ratio attorno al 20% ma è Montreal ad offrirsi come un paradiso per i lavoratori tech con un rapporto tra salari e affitti estremamente vantaggioso (12.6%). (Source: State of Salaries report; 2019 Tech Scoring Tech Talent).
4. Da non sottovalutare sul tema dei lavoratori, è anche il sistema sanitario nazionale canadese, finanziato dal governo, che permette alle aziende tech di non doversi preoccupare della copertura sanitaria dei propri dipendenti.
5. Il Canada vanta poi una popolazione altamente tecnologizzata. Secondo il Digital Report 2019, realizzato da We Are Social e Hootsuite, la penetrazione di internet è del 91%, 33.84 milioni gli internet user in Canada e 25 milioni coloro che utilizzano i social media, 22 milioni da mobile. L’84% dei canadesi utilizza internet quotidianamente, in media passando 5h al giorno su social media o utilizzando servizi di video streaming o ascoltando musica. Il medium internet in Canada è un mezzo maturo, in cui è alta la percentuale di utenti che utilizza tool di ad block (42%), che padroneggia voice search e voice command (27%) e che (80%) sopra i 15 anni effettua pagamenti o acquisti online.
6. Una strategia politica di finanziamenti, a livello sia federale che provinciale, costruita sinergicamente con le Università e i centri di R&S privati, e diretta ad accrescere gli investimenti in Canada in innovazione e R&S, grazie a programmi di incentivi fiscali, accelerazione dell’innovazione e accesso al credito come l’Accelerated Investment Incentive, lo Strategic Innovation Fund che ha erogato finanziamenti per $1.26 in cinque anni, la Pan-Canadian AI Strategy dedicata la settore dell’Intelligenza Artificiale, con i vari livelli governativi ha realizzato importanti investimenti integrativi attraverso il paese per $ 405 mln. Le province di Alberta, Ontario e Quebec hanno tutte fatto investimenti significativi nei loro ecosistemi di AI provinciali per aumentare i finanziamenti della Strategia federale pan-canadese. (Source: Annual Report of the CIFARPan-Canadian AI Strategy).
7. Il Canada, infine, permette un accesso al mercato internazionale incredibilmente vasto grazie ai trattati economico-commerciali stipulati è l'unico paese del G7 che offre agli investitori un accesso preferenziale al mercato a oltre 1,5 miliardi di consumatori in 51 paesi. Tra i trade agreement, il CUSMA, l'accordo Canada-Stati Uniti-Messico, firmato a novembre 2018, che ha sostituito il NAFTA; il CETA, l’accordo stipulato con l’Unione Europea che ha previsto l’abbattimento dei dazi doganali e che quindi fa del Canada una porta per tutti i paesi UE; il CPTPP, l'accordo globale e progressivo per il partenariato trans-pacifico (CPTPP) stipulato con 10 paesi della regione Asia-Pacifico: Australia, Brunei, Cile, Giappone, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Singapore e Vietnam. Una volta pienamente attuati, gli 11 paesi formeranno un blocco commerciale che rappresenta 495 milioni di consumatori e il 13,5% del PIL globale, fornendo un accesso preferenziale ai mercati chiave in Asia e America Latina.
Breve time-line della rivoluzione digitale canadese
Roma non è stata costruita in un giorno e nemmeno il Canada è diventato un mercato così dinamico, arrivando a competere con la Silicon Valley per attrattività di investimenti esteri, da un giorno all’altro. Pescando qui e là dalla rassegna stampa, dai fatti più recenti e andando a ritroso, ci si rende conto che la time-line della rivoluzione digitale del Canada e la sua ascesa tra i big player globali dei big data e dell’intelligenza artificiale è partita molto tempo fa.
Nel 2015 il Canada balza sotto I riflettori della comunità innovativa e finanziaria mondiale, presentando al mondo il suo primo “unicorno”, con un valore di mercato di 1.9 mld di dollari.
IL CASO HUAWEI
Huawei ha confermato a giugno 2019 di aver tagliato 600 posti di lavoro nel suo centro di ricerca della Silicon Valley. E in una recente intervista rilasciata al Globe and Mail, il numero uno della compagnia cinese Ren Zhengfei, ha reso nota l’intenzione di spostare dagli Stati Uniti al Canada il centro di ricerca e sviluppo di Huawei. A causa delle sanzioni americane, i rapporti di Huawei con la Silicon Valley sono sempre più agitati: gli Stati Uniti temono che la tecnologia cinese venga usata su suolo americano per azioni di spionaggio e vietano alle aziende USA di acquisire tecnologia da Huawei e anche di venderla.
La Cina reagisce con un piano di nazionalizzazione della componentistica informatica, che porterà a bonificare tutto ciò che c’è di americano sostituendolo con omologhi cinesi.
A trarne vantaggio potrebbe essere proprio il Canada. Certo non è ancora risolto l’incidente diplomatico del dicembre 2018, quando Meng, direttrice finanziaria di Huawei e figlia del fondatore dell’azienda, è stata arrestata a Vancouver su richiesta degli Stati Uniti per violazione delle sanzioni contro l’Iran. Il caso di estradizione è ancora nelle mani del tribunale canadese.
In questo scenario, con il Canada che ancora non ha deciso se vieterà a Huawei di fornire apparecchiature alla prossima rete wireless 5G, la mossa cinese di investire in Canada sembra una dichiarazione di buona volontà, un do ut des al quale il Canada dovrà presto rispondere politicamente.
Sono oltre 1300 le startup con sede a Montreal; il 66% ha in programma di usare o utilizza già l'intelligenza artificiale come leva tecnologica. L’implementazione di AI è considerata, inoltre, una priorità per la maggior parte di queste startup.
I GRANDI VANNO A “VIVERE” IN CANADA
Anche Uber ha annunciato che investirà oltre 200 milioni di dollari a Toronto in cinque anni per espandere il laboratorio di ricerca Uber ATG sulle auto a guida autonoma - guidato da Raquel Urtasun professoressa all’Università di Toronto ed esperta globale di AI per le self-driving car - e creare una struttura di ingegneria in Canada. Dara Khosrowshahi, CEO di Uber, ha dichiarato che l'investimento aumenterà la forza lavoro di Uber Toronto a 500 dipendenti nei prossimi anni, rispetto a circa i 200 di oggi.
Facebook già dal 2017 ha stabilito a Montreal uno dei quattro hub di Ricerca dedicato all’Artificial Intelligence, con l’impegno del big dei social media ad investire 7 milioni di dollari.
Il laboratorio FAIR Montréal è un riconoscimento internazionale, da parte di un’eccellenza dell’economia, dello straordinario sviluppo del settore ICT canadese, in particolare nel Québec,
Google ha localizzato un ufficio di ricerca e sviluppo in Canada, nella regione di Waterloo, a Kitchener, e inoltre progetta di trasformare Toronto in una smart city con nuovo quartiere, realizzato secondo le più innovative tecnologie. Sidewalk Labs, la divisione di innovazione nel campo dell’urbanistica di Alphabet, azienda che fa capo proprio al colosso della Silicon Valley, ha infatti risposto al bando lanciato da Waterfront Toronto, l’amministrazione canadese istituita nel 2001 dai governi del Canada e dell'Ontario e dalla città di Toronto per riqualificare l’area della città che si affaccia sul Lago Ontario. Previsti investimenti per 980 milioni e circa 4.3 miliardi di dollari di entrate fiscali annuali (entro il 2040)
Netflix ha fondato nel 2017 Netflix Canada, prima presenza di produzione permanente al di fuori degli Stati Uniti della nota piattaforma di streaming on demand, impegnandosi a investire almeno mezzo miliardo di dollari CAD in film e programmi televisivi prodotti in Canada, sia in inglese che in francese, in cinque anni.
Nel 2019, l’Ontario ha raccolto oltre $ 1.4 mld in investimenti VC con 119 operazioni concluse.
Nel 2018 Amazon annuncia l’apertura di un Toronto Tech Hub da 113 mila piedi quadrati, e aggiunge agli 800 dipendenti aziendali a Toronto la creazione di nuovi 600 posti di lavoro in settori come lo sviluppo di software, l'apprendimento automatico, il cloud computing, la pubblicità digitale e l'intelligenza artificiale. Amazon ha già oltre 10.000 dipendenti in Canada, nei suoi hub tecnologici di Toronto e Vancouver, nell'area di Montreal e in Alberta, British Columbia e Ontario. Dal 2011, il gigante tech ha investito oltre 3 miliardi di dollari canadesi in Canada, tra strutture per la soddisfazione dei clienti, infrastruttura cloud, ricerca e compensi per i dipendenti.
GLI UNICORNI ARTICI SI SVELANO AL MONDO
La piattaforma e-commerce Shopify, multinazionale canadese che permette ai commercianti di gestire ogni aspetto delle proprie vendite, fondata a Ottawa nel 2006 da Tobias Lütke, Daniel Weinand e Scott Lake, lancia nel 2015 la sua IPO (offerta pubblica iniziale) alla Borsa di New York e alla Borsa di Toronto, raggiungendo un valore di mercato di 1.9 mld di dollari. Il Canada balza sotto I riflettori della comunità innovativa e finanziaria mondiale, presentando al mondo il suo primo “unicorno”, quelle startup cioè che gli investitori valutano almeno 1 miliardo di dollari.
La tecnologia è la più grande industria di Victoria con un fatturato annuo di $ 4,06 mld, un impatto economico di $ 5,22 mld e oltre 16.775 dipendenti in 995 aziende high-tech.
In Canada per definire queste startup si preferisce parlare di “unicorni marini artici”, i “narvali”, cetacei realmente esistenti che hanno una peculiarità: un dente, simile a una vite, proprio simile all’unicorno. Il termine lo ha coniato Brent Holliday, CEO di Garibaldi Capital Advisors, nel 2014, per descrivere le aziende tecnologiche canadesi del valore di $ 1 miliardo (canadese) o più. Di questo “branco” è entrata a far parte anche un’altra realtà canadese celebre in tutto il mondo: Hootsuite, la più importante piattaforma per la gestione dei social media, lanciata a Vancouver, British Columbia, nel 2008.
Tra gli ultimi unicorni canadesi, vanno ricordati, Nuvei, fornitore di servizi commerciali e soluzioni per l'elaborazione dei pagamenti con un valore di $ 2 mld e Coveo nel settore AI (1.1 mld)
La geografia tech del Canada
TORONTO-KITCHENER-WATERLOO
Le più importanti aziende tecnologiche canadesi provengono dal corridoio tecnologico dell'Ontario Toronto-Kitchener-Waterloo, soprannominato la "Silicon Valley del Nord", dove sono localizzate tra le 2.500 e le 4.000 startup tecnologiche, secondo il report di Tech Toronto.
Source: Venture Capital Canadian Market Overview
Secondo lo stesso rapporto, il settore tech occupa oltre 400 mila lavoratori a Toronto, il 15% dell’intero mercato del lavoro canadese. Il Global Startup Ecosystem Report del 2019 posiziona Toronto-Waterloo al 13mo posto nella Top 30 dei migliori ecosistemi globali per startup. Mentre, secondo l’Innovation Cities 2019, la classifica del commercial data provider 2thinknow che ogni anno misura le performance di 500 città, mettendo a confronto i migliori ecosistemi innovativi urbani del globo, Toronto è al n.10 tra le città al mondo per insediare startup.
Source: Global Startup Ecosystem Report 2019 by startup genome
Waterloo, città universitaria a due ore da Toronto, ha la seconda più alta densità di startup al mondo, sede di alcune delle più grandi aziende tecnologiche del Canada.
Tra le 5 più grandi multinazionali ICT che hanno sede in Ontario figurano:
- IBM Canada, Markham ON
- Alphabet (Google), Toronto ON
- HP Canada, Mississauga, ON
- Cisco Systems Canada, Toronto ON
- Microsoft Canada, Mississauga ON
L'esperienza della regione, in settori in rapida crescita come l'apprendimento automatico, ha portato quasi tutte le multinazionali del settore ad aprire laboratori di ricerca a Toronto: quelli citati nella time-line che abbiamo ricostruito sono solo una minima parte degli investimenti dei big player dell’hi tech che stanno confluendo in Canada e in particolare qui. Tutti i grandi corrono a Toronto: da Samsung al colosso del visual computing NVIDIA, al produttore di chip Intel, che prevede di creare un laboratorio di ingegneria a nord della città dedicato alle unità di elaborazione grafica o GPU (sempre più utilizzate nelle applicazioni di machine learning). Microsoft annuncia che aprirà un nuovo ufficio nel centro di Toronto e assumerà 500 impiegati entro il 2022, e altrettanti studenti e stagisti. Nel mentre, sta portando in tour la sua famosa conferenza “Ignite”, dedicata alle tecnologie cloud e agli strumenti per sviluppatori e tra le tappe in Nord America del 2020 sceglie Toronto. Nel 2019, l’Ontario ha raccolto oltre $ 1.4 mld in investimenti VC con 119 operazioni concluse.
Success Factor Highlights. Source: Global Startup Ecosystem Report 2019 by startup genome
MONTREAL
Ma la scena in Canada è dinamica anche a livello geografico e la vera forza sta nel fatto che praticamente tutti i centri canadesi stanno esprimendo un livello di innovazione impattante, fornendo al paese talenti scientifici di qualità e irrorando l’ecosistema locale di investimenti e finanziamenti pubblici.
Nel Global Startup Ecosystem Report del 2019 già citato, tra i “Challenger Ecosystems”, scenari estremamente dinamici che potrebbero prossimamente entrare nella Top 30, non poteva mancare Montreal in Quebec. La città più “europea” del Canada è, infatti, un importante hub mondiale di intelligenza artificiale, Big Data e informazioni analitiche, con applicazioni rivoluzionarie anche nel campo dell’aerospazio. Il Montreal Startup Ecosystem Portrait ha contattato oltre 1300 startup con sede a Montreal e il 66% di esse ha dichiarato di avere in programma di usare o di utilizzare già l'intelligenza artificiale come leva tecnologica. L’implementazione di AI è considerata, inoltre, una priorità per la maggior parte di queste startup.
La città si propone inoltre come porta di accesso dall’Europa per tutto il Nord America. Il suo aeroporto, Montréal-Trudeau, è l'aeroporto più internazionale del Canada, con il 62% dei passeggeri internazionali.
La qualità della vita e l’ottimo rapporto salari-affitti già citati ne fanno una meta di sviluppo dell’innovazione globale in rapida espansione. Oltre il menzionato laboratorio di R&S di Google, Montreal ha attratto anche Microsoft che ha raddoppiato le dimensioni del suo gruppo di ricerca locale e messo a budget, fino al 2022, 6 milioni di dollari per l’Università di Montreal e 1 milione di dollari per la McGill University. Nel 2018, la città ha ricevuto investimenti in venture capital per $ 861mln.
VICTORIA – “TECTORIA”
Anche Victoria si sta facendo notare per la scena tech, tanto da essere ribattezzata “Tectoria”, i tectoriani, lavoratori, imprenditori e investitori tech sono infatti sempre più diffusi in città. VIATEC, il Victoria Innovation, Advanced Technology and Entrepreneurship Council, ne ha riunito alcuni, nel suo spazio di co-working noto come Fort Tectoria, tra innovatori locali e oltre 35 startup tech. La tecnologia è oggi la più grande industria di Victoria con un fatturato annuo di $ 4,06 mld, un impatto economico di $ 5,22 mld e oltre 16.775 dipendenti in 995 aziende high-tech. (Dati: City of Victoria). È vero, ancora sono poche le aziende che hanno superato i 50-100 dipendenti, ma Victoria è una città dinamica e fiorente, una comunità che offre inoltre un'alta qualità della vita, perciò gli investitori continuano ad arrivare.
VANCOUVER
Vancouver che ha perso alcune posizioni nel ranking stilato da startup genome, rimane nella la top 25 tra i migliori ecosistemi globali per le startup. Due sono i fattori che vengono individuati per questa perdita di posizioni. Il primo è l’ascesa di quattro nuovi ecosistemi tra i migliori (Denver-Boulder, Losanna-Berna-Ginevra-Va, San Diego, Washington, D.C.). Di questi, tre hanno uno dei 20 migliori ecosistemi delle scienze della vita, che Vancouver non ha. Il secondo fattore è un livello di finanziamenti poco dinamico rispetto alle new entry. Ciononostante, Vancouver eguaglia il punteggio di Toronto per numero e crescita di Exit tra $ 50 mln e $ 1mld. L'ecosistema continua a crescere e Vancouver è uno dei 13 principali hub di startup globali con una facilità di accesso ai mercati esteri per le startup migliore rispetto alle “colleghe” della Silicon Valley.
*Giornalista e Digital Consultant
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