Lavorare in Canada: le opportunità per lavoratori qualificati e professionisti
La pandemia COVID-19 sta impattando sul mercato del lavoro canadese e sulla mobilità dei lavoratori stranieri. Tuttavia, anche nella prospettiva della ripresa, non dobbiamo dimenticare che l’Unione europea è il secondo partner commerciale ed economico del Canada. La forte crescita dell’economia canadese degli ultimi anni ha aumentato la domanda di lavoratori e professionisti stranieri con competenze specializzate. Cosa ci aspettiamo per la ripresa post COVID-19?
Nadia Deisori*
La chiusura dei confini internazionali canadesi causata dalla pandemia ha avuto un impatto significativo sull'immigrazione e sulla mobilità dei lavoratori stranieri. I professionisti hanno maggiori difficoltà ad entrare in Canada rispetto a quanto avveniva prima del marzo 2020.
La crisi provocata dalle restrizioni ha inoltre generato cambiamenti macro a livello economico.
Il tasso di disoccupazione del Canada, storicamente basso, è salito improvvisamente al 13% nell'aprile 2020, prima di scendere al 9,2% nel settembre 2020. A dicembre 2020, l'occupazione è di nuovo aumentata di 44.200 unità grazie ai nuovi posti di lavoro nell'assistenza sanitaria e nell'assistenza sociale, nei trasporti e nel magazzinaggio che hanno compensato le continue perdite nelle industrie più pesantemente influenzate dalle restrizioni, come i servizi di alloggio e ristorazione, le arti, l'intrattenimento e lo svago.
È molto probabile che la pandemia COVID-19 avrà un impatto sul mercato del lavoro canadese ancora per molto tempo.
Ciononostante, soprattutto nella prospettiva di una ripresa dell’economia e delle relazioni e degli scambi tra Canada e Europa e in particolare con l’Italia, è ancora più importante riprendere le analisi sui settori economici canadesi che nel periodo pre-pandemico erano carenti di professionalità da reperire sul mercato domestico e che quindi saranno probabilmente più propensi alla penetrazione di professionisti internazionali.
La carenza di competenze è stata infatti una delle problematiche più diffuse tra le imprese canadesi negli ultimi anni. Circa il 40% delle aziende canadesi (piccole e medie) ha difficoltà ad assumere nuovi dipendenti.
Nel 2018, erano vacanti 527.000 posti di lavoro, il 3,2% della domanda di lavoro.
Perché il Canada ha così tanti posti di lavoro vacanti?
Una delle spiegazioni è che la crescita dell’economia in Canada degli ultimi 10 anni si è basata sulle competenze e le cososcenze specializzate di professionisti qualificati. Allo stesso tempo l'invecchiamneto della popolazione lavorativa non ha permesso una crescita altrettanto importante della popolazione in età lavorativa. Molti sono andati in pensione e la nuova leva si sta ancora formando in percorsi educativi più lunghi che in passato.
Le aziende canadesi si trovano quindi ad avere trend economici adatti a politiche aziendali di espansione anche verso nuovi mercati non supportate però dalla disponibilità delle competenze sul mercato interno.
Dove trovare le competenze mancanti?
Una delle soluzioni a disposizione delle imprese alle prese con questo dilemma è il mercato dei lavoratori stranieri.
Nonostante le regole per l’ingresso dei lavoratori in Canada non siano così semplici, negli ultimi anni, i lavoratori temporanei stranieri (TFW) hanno assunto un ruolo sempre più importante nel mercato del lavoro canadese.
Sono quasi 470.000 i cittadini stranieri con un permesso di lavoro entrato in vigore nel 2019, rispetto ai 340.000 nel 2017 e ai 390.000 nel 2018.
La pandemia COVID-19 ha certamente influenzato il flusso e la permanenza di questi lavoratori.
Anche se ai TFW è consentito entrare in Canada, le restrizioni di viaggio in alcuni paesi di origine, la paura di ammalarsi e la quarantena obbligatoria di 14 giorni all'arrivo stanno dissuadendo i trasferimenti.
Senza contare che all’interno delle aziende temporaneamente chiuse o che hanno ridotto le attività potrebbero verificarsi licenziamenti proprio in direzione dei lavoratori stranieri temporanei.
In ogni caso, non dimentichiamo che l’Unione europea è il secondo partner commerciale ed economico del Canada, dopo gli Stati Uniti d'America. Questa relazione privilegiata riguarda anche il flusso di persone qualificate.
La materia è toccata, nell’ambito del CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement), dal capitolo dedicato alla mobilità dei lavoratori (Capitolo 10 - Ingresso e Soggiorno temporaneo di persone fisiche per motivi professioniali) nel quale si fornisce certezza giuridica ai lavoratori qualificati che si trasferiscono temporaneamente nell'UE o in Canada per svolgere un'attività imprenditoriale.
Per quanto riguarda l’Italia, più di recente, si è aggiunto un accordo bilaterale per la mobilità di giovani studenti e lavoratori. Dopo la ratifica, già calendarizzata dal Parlamento canadese, i giovani tra i 18 e i 35 anni che vogliono andare a studiare o lavorare in Canada potranno ottenere uno speciale visto di 12 mesi, rinnovabile fino a 24 mesi. Stessa opportunità sarà data ai canadesi che vogliono entrare in Italia.
Tra le opzioni di ingresso in Canada per i lavoratori qualificati europei c’è anche la Global Skills Strategy, un programma federale ideato per fornire una corsia rapida - la domanda viene elaborata in 10-14 giorni lavorativi - a disposizione dei datori di lavoro che hanno bisogno di talenti altamente qualificati, soprattutto nel settore tech, e di ricercatori.
I lavoratori possono entrare in Canada per svolgere un lavoro per 15 giorni consecutivi o meno se sono trascorsi almeno sei mesi dall'ultimo utilizzo di questo programma o per 16-30 giorni consecutivi se sono trascorsi almeno 12 mesi. I ricercatori possono beneficiare di un'esenzione dal permesso di lavoro di 120 giorni. Non sono consentiti rinnovi e utilizzi consecutivi dell'esenzione.
Possono accedere a questo programma anche i lavoratori esenti dalla valutazione dell'impatto del mercato del lavoro (LMIA), quindi anche i flussi nell’ambito del CETA.
Sono quasi 40.000 i talenti arrivati in Canada nell'ambito della Global Skills Strategy. Circa la metà sono lavoratori altamente qualificati per occupazioni come la programmazione, l'analisi dei sistemi informativi e l'ingegneria del software.
Source: Invest in Canada
La corsia veloce è aperta anche per il flusso di lavoratori stranieri temporanei assunti con il Global Talent Stream. In questo caso non si è esenti dalla valutazione dell'impatto del mercato del lavoro (LMIA).
Le imprese innovative possono assumere un lavoratore per una posizione con livello di abilità 0 (senior management) o livello di abilità A (professionisti), secondo la classificazione della National Occupation Classification, sviluppando un piano di benefici delle attività, il cui avanzamento viene verificato ogni anno, che dimostri che si avrà un impatto positivo e duraturo sul mercato del lavoro canadese.
In 2 anni, oltre 1000 datori di lavoro canadesi hanno utilizzato il Global Talent Stream, creando quasi 50 mila posti di lavoro.
Cosa prevede il CETA per facilitare la mobilità dei lavoratori
Nell’ambito del quadro delineato grazie al capitolo 10 del CETA, le aziende e i professionisti europei hanno accesso a permessi di lavoro specifici, accessibili senza la necessità di ulteriori accordi bilaterali tra il Canada e il paese di provenienza del lavoratore e uguali in qualunque provincia o territorio canadese di destinazione del flusso.
Le disposizioni del Capitolo 10 del CETA stabiliscono che ciascuna Parte autorizza l'ingresso temporaneo a persone fisiche per motivi di lavoro e si assicura che applichi tali disposizioni per evitare ritardi nello scambio di servizi o nella conduzione di attività di investimento.
Il CETA è quindi un facilitatore nel reclutamento di professionisti e una opportunità di mobilità e trasferimento per le competenze.
Accordi di mutuo riconoscimento (MRA) relativi all'ingresso temporaneo di professionisti
Per quanto riguarda le qualifiche professionali, Canada e UE hanno normative diverse e si ritenuto essenziale definire un quadro di riferimento comune dato l’impatto della mobilità dei lavoratori su questa materia.
Il Capitolo 11 del CETA è quindi dedicato al Riconoscimento reciproco delle qualifiche professionali (MRPQ) con l’obiettivo di stabilire chiaramente il processo da applicare nell’ambito della negoziazione di Mutual Recognition of Professional Qualifications (MRA).
Le disposizioni chiave di questo capitolo sono:
- Riconoscimento: ciascuna Parte consentirà a un professionista coperto da un MRA di svolgere attività professionali, in conformità con l'MRA, indipendentemente da dove è stato istruito, o di qualsiasi requisito di cittadinanza o residenza nel territorio di una delle Parti. Inoltre, il trattamento riservato ai reciproci professionisti non deve essere meno favorevole di quello fornito ai rispettivi professionisti domestici.
- Creazione di una commissione mista per la cooperazione per il riconoscimento delle qualifiche: questa commissione è composta da funzionari del governo canadese e dell'UE. Il suo ruolo è garantire che gli MRA negoziati siano coerenti con le disposizioni del CETA. A questo proposito, il Comitato misto sovrintende al processo di negoziazione degli MRA e valuta le proposte di MRA sviluppate dagli organismi di regolamentazione di ciascuna Parte.
- Creazione di linee guida per la negoziazione e la conclusione di accordi sull'MRPQ: queste linee guida hanno lo scopo di garantire la regolarità tra gli MRA riconosciuti ai sensi del CETA.
Grazie al capitolo MRPQ quindi, i membri degli organismi professionali coperti da un MRA negoziato tra il Canada e l'UE possono entrare in Canada per svolgere le loro attività, indipendentemente dal paese di istruzione o formazione.
I settori in Canada dove c'è più richiesta di lavoratori
In questo contesto e per facilitare l’accesso al mercato canadese delle imprese europee, la delegazione dell'UE in Canada ha commissionato una guida per orientarsi tra le opzioni di mobilità a disposizione dei professionisti europei nell'ambito dell'accordo CETA.
The Ceta Report on Mobility of Professionals, realizzata da Immetis, studio legale canadese dedicato all'immigrazione e alla mobilità internazionale in Canada, oltre a descrivere le fasi amministrative che un cittadino dell'UE dovrebbe intraprendere per entrare in Canada e ottenere uno dei permessi di lavoro che rientra nell'ambito di applicazione del capitolo 10 del CETA, contiene informazioni molto interessanti sulle aree e i settori nei quali si registra una carenza di competenze più marcata.
Mentre Ontario, Québec o British-Columbia stanno affrontando una grave carenza di competenze, la situazione a Terranova e Labrador appare più stabile.
Elaborazione The Ceta Report on Mobility of Professionals su dati Statistics Canada
Le aziende / individui dell'UE che desiderano entrare nel mercato canadese dovrebbero quindi prendere in considerazione sia i settori più richiesti che le esigenze che emergono a livello locale.
I permessi di lavoro che rientrano nell'ambito di applicazione di un accordo di libero scambio come il CETA sono trattati nell’ambito dell’International Mobility Program (IMP) per consentire al datore di lavoro di assumere temporaneamente un lavoratore straniero.
Questi permessi sono cioè esenti dai requisiti richiesti dal Labour Market Impact Assessment (LMIA), cioè dimostrare la necessità di quel lavoratore straniero per quella data posizione e che nessun residente canadese o permanente è qualificato e disponibile per svolgere il lavoro.
Il capitolo 10 dell'accordo copre 3 categorie di visitatori per motivi di lavoro:
- Personale chiave: inclusi personale trasferito intra-societario; investitori e visitatori per affari a fini di investimento
- Fornitori di servizi contrattuali e professionisti indipendenti
- Visitatori d'affari a breve termine
Ogni esenzione LMIA ha un codice specifico. Analizzando i codici siamo quindi in grado di stimare quali siano i professionisti europei più richiesti in Canada o che comunque hanno avuto accesso a permessi di lavoro nell’ambito del CETA.
T43 - Fornitori di Servizi: Persone alle dipendenze di un'impresa che non ha stabilimento nel territorio dell'altra Parte e che ha concluso un contratto in buona fede per la fornitura di un servizio.
T47 - Professionisti autonomi: Persone impegnate nella prestazione di un servizio e stabilite come lavoratori autonomi che non hanno stabilimento nel territorio dell'altra Parte e hanno concluso un contratto in buona fede per la fornitura di un servizio.
Il CETA include un elenco di settori di servizi applicabili ai fornitori di servizi contrattuali e ai professionisti indipendenti.
Per qualificarsi, il professionista dell'UE deve possedere le seguenti qualifiche:
- un diploma universitario o una qualifica che dimostri una conoscenza di livello equivalente
- qualifiche professionali, se richieste, per esercitare un'attività ai sensi delle leggi o dei requisiti della provincia o del territorio in cui il servizio deve essere fornito in Canada.
T48 – Tecnici ingegneri e scientifici: Questo permesso di lavoro è soggetto agli stessi criteri dei permessi di lavoro T43 e T47 (fornitori di servizi contrattuali e professionisti indipendenti), fatta eccezione per le credenziali educative richieste:
• Tecnici ingegneristici: un diploma post-secondario di 3 anni da un istituto ufficialmente riconosciuto in tecnologia ingegneristica;
• Tecnici scientifici: un diploma post-secondario di 3 anni da un'istituzione ufficialmente riconosciuta nelle discipline dell'agricoltura, architettura, biologia, chimica, fisica, silvicoltura, geologia, geofisica, estrazione mineraria o energia.
T44 – Lavoratori trasferiti all’interno dell’azienda - Senior e specializzati: Persone impiegate in un'impresa (per almeno un anno) e trasferite temporaneamente a una società controllata o capogruppo nel territorio dell'altra Parte in una delle seguenti categorie:
- Alta capacità manageriale o esecutiva
- Conoscenze specialistiche
- aureato in tirocinio
T45 – Coniugi di lavoratori trasferiti all’interno dell’azienda: I coniugi di cittadini dell'UE, che si sono trasferiti in Canada all'interno della stessa società, hanno diritto a un permesso di lavoro aperto per la stessa durata del permesso di lavoro dei loro coniugi.
T46 – Investitori: Persone che stabiliscono, sviluppano o amministrano operazioni di investimento in qualità di supervisore o esecutivo o come investitore come impiegati di un'impresa che ha impegnato o è in procinto di impegnare un importo considerevole di capitale.
Business Visitor: Questa categoria di persone, per la quale non è richiesto alcun visto di lavoro, sono coloro che intendono impegnarsi in attività commerciali internazionali in Canada senza entrare direttamente nel mercato del lavoro canadese. Nell’ambito del CETA, sono previste due categorie di visitatori per affari:
- visitatori per affari a breve termine
- visitatori per affari a scopo di investimento.
Le tabelle seguenti sono tratte dal Report sulla Mobilità della delegazione EU in Canada e mostrano le prime 10 classificazioni professionali nazionali per domande di permesso di lavoro rilasciate tra il quarto trimestre 2017 e il quarto trimestre 2018 ai sensi dei codici di esenzione LMIA.
Nel 2018, la maggior parte dei permessi di lavoro rilasciati in base a codici di esenzione CETA Labour Market Impact Assessment (LMIA) avevano codice T44. In particolare, è emersa la necessità di competenze specifiche di gestione e ingegneria.
I dirigenti senior e gli ingegneri sono i più rappresentati, così come i professionisti aziendali.
La National Occupational Classification (NOC) è il sistema nazionale canadese per la descrizione delle occupazioni. Il NOC fornisce una struttura di classificazione che categorizza tutte le attività professionali in Canada.
I permessi di lavoro “CETA” rilasciati ai cittadini italiani (2017-2020)
Il Centro Studi Italia-Canada ha avuto accesso ai dati relativi ai permessi speciali rilasciati ai cittadini italiani negli ultimi 3 anni grazie alla previsione del CETA sulla mobilità dei professionisti.
Si conferma anche per l’Italia, la prevalenza di permessi T44, ovvero trasferimenti Infragruppo di Senior e specializzati. L’Ontario è la destinazione top, con la sua vocazione innovativa, e il fiorente corridoio tecnologico Toronto-Kitchener-Waterloo, soprannominato la Silicon Valley del Nord, contribuisce certamente alla capacità di attrarre i lavoratori più specializzati.
L’Alberta che ha una presenza forte di imprese italiane, invece, non ha visto un particolare flusso di professionisti italiani. Segno forse che l’offerta interna di competenze soddisfa le richieste provenienti dal mondo del lavoro?
Per quanto riguarda gli Independent professionals (T47) la mobilità italiana verso il Canada appare ancora molto limitata. Mentre il crollo del 2020 si può spiegare con la pandemia e la contrazione generale della mobilità di persone e lavoratori temporanei, il flusso ridotto in corrispondenza di anni con indicatori economici estremamente positivi per il Canada (2018 e 2019) è invece inaspettato.
Fonte DATI: Ambasciata del Canada a Roma
Permessi di lavoro CETA: ancora poco conosciuti?
I cosiddetti prestatori di servizi hanno una penetrazione ancora lenta in Canada, almeno per quanto riguarda il canale previsto dal CETA, e le motivazioni potrebbero essere diverse e, in questa sede, solo ipotizzabili:
- La scarsa informazione sulle opportunità offerte dal CETA;
- una preparazione insufficiente da parte del settore italiano dei servizi sulle positività presenti nel mercato canadese;
- un ritardo nello sviluppo di alcune professionalità, come ad esempio export manager e esperti nell'internazionalizzazione e nella promozione del made in Italy, che potrebbero più di altri beneficiare della mobilità agevolata e temporanea prevista dal CETA grazie agli ottimi trend del manifatturiero.
Sono invisibili a queste statistiche anche i business visitor italiani che entrano in Canada con un'eTA, l'autorizzazione di viaggio obbligatoria per chi desidera recarsi in Canada in aereo senza visto.
Va sottolineato, comunque, che il report della Delegazione dell'Unione Europea in Canada sulla Mobilità dei Professionisti citato, che su questo capitolo riferisce nel più vasto ambito europeo, non evidenzia flussi molto più consistenti di quelli italiani. Il numero complessivo di permessi rilasciati a lavoratori europei che si sono trasferiti in Canada a valere sul capitolo 10 del CETA non è ancora ai livelli che ci si aspetta.
Ciò non significa necessariamente che i lavoratori temporanei europei non siano andati in Canada. Ma solo che, ad ora, dall’Europa ci si muova ancora poco tramite i permessi di lavoro specifici previsti dal CETA, rispetto ad altri flussi che prevedono permessi con valutazione dell'impatto sul mercato del lavoro (LMIA).
Ricordiamo che per ottenere una valutazione positiva il datore di lavoro deve dimostrare che il professionista straniero è necessario per ricoprire quella data mansione e che nessun professionista canadese o con residenza permanente in Canada è qualificato e disponibile per svolgere lo stesso lavoro.
La ripresa post COVID-19, con il ravvivarsi delle relazioni commerciali, dovrebbe quindi essere anche l’opportunità per monitorare gli impatti e comprendere meglio il funzionamento del CETA.
Perché, ci chiediamo, gli scambi commerciali tra Europa e Canada sono stati fortemente potenziati dai primi 3 anni di applicazione del Trattato, mentre il numero di permessi rilasciati ai lavoratori temporanei in applicazione al Capitolo 10 CETA non trova corrispondenza in questa più vivace relazione tra le due sponde dell’Atlantico? Su questo tutte le parti dovranno fare delle riflessioni.
*Giornalista e consulente Digital Human
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