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La legalizzazione della cannabis per uso ricreativo in Canada

La legalizzazione della cannabis per uso ricreativo in Canada

Il Canada ha legalizzato l’uso ricreativo della cannabis a livello federale attraverso il Cannabis Act. Tale provvedimento è visto da tanti come un’opportunità pioneristica per il Canada di sbarcare nel commercio internazionale nella vendita della cannabis. Al momento più di 100 società sono quotate sui diversi mercati Canadesi, avendo raccolto fondi per più di $30 miliardi. Gli analisti prevedono che l’introito fiscale per il governo federale sarà di circa $675 milioni all’anno. L’apertura di un nuovo mercato, benché limitata ai confini geografici per quanto riguarda la produzione e la vendita di cannabis, apre le porte a numerose opportunità commerciali e di investimento. Un recente studio sviluppato da una delle principali banche canadesi, stima che la produzione di cannabis potrebbe raggiungere un mercato mondiale dal valore di circa $194 miliardi nel corso dei prossimi 7 anni. Questi numeri stanno catturando l’interesse di investitori nazionali e stranieri. Ecco alcuni dei punti chiavi di questa nuova riforma.

 

Dario Valoncini*

In Canada, l’uso della cannabis a scopo terapeutico è stato introdotto nel 2001 attraverso il provvedimento Marihuana Medical Access Regulations così come successivamente modificato ed implementato.

Nel 2015, la Corte Suprema ha affermato che le restrizioni all’utilizzo di marijuana essiccata violavano alcune libertà costituzionalmente garantite dei cittadini canadesi “in modo arbitrario e pertanto in discordanza con i principi fondamentali della giustizia” (vedasi R v. Smith). Tale decisione ha riaperto la discussione politica attorno alla legalizzazione della cannabis e il Primo Ministro Justin Trudeau, eletto di lì a poco, ha indirizzato il legislatore verso la piena legalizzazione così come promesso durante la campagna elettorale.

Dal 17 ottobre 2018, il Canada ha legalizzato l’uso ricreazionale della cannabis a livello federale attraverso il Bill C-45, altresì noto come il Cannabis Act. Lo stesso giorno il parlamento ha adottato il Bill C-46, andando a modificare il Codice Penale al fine di rendere più severe alcune previsioni relative, inter alia, alla guida sotto effetto di sostanze stupefacenti.

Il Cannabis Act è uno statuto omnicomprensivo che, attraverso i suoi 225 articoli, regolamenta quasi ogni aspetto del mercato della cannabis, dalla produzione alla distribuzione, dagli aspetti fiscali a quelli del diritto della proprietà intellettuale.

È importante sottolineare che il Canada, all’interno del panorama legislativo internazionale è firmatario di alcune delle più importanti convenzioni internazionali quali la Convenzione Unica sugli Stupefacenti del 1961, la Convenzione sulle Sostante Psicotrope del 1971 e Convenzione sulla Soppressione del Traffico Illecito di Stupefacenti e Sostanze Psicotrope del 1988. La piena ottemperanza dei propri impegni internazionali è ancora tutta da dimostrare.

Di seguito alcune delle più importanti previsioni introdotte dal Cannabis Act:

1. USO E POSSESSO

Gli individui che hanno raggiunto la maggiore età (18 anni) potranno legalmente:

  1. detenere fino a 30 g di cannabis;
  2. condividere fino a 30 g di cannabis con altri adulti;
  3. comprare cannabis (e l’olio derivato dalla stessa) da rivenditori autorizzati dal governo provinciale o federale;
  4. coltivare, da semi debitamente autorizzati, fino a 4 piante per abitazione di uso personale; nonché
  5. confezionare prodotti derivati dalla cannabis (es. cibo e bevande) nella propria abitazione.

Il nuovo quadro normativo vieta il consumo di cannabis ad uso ricreativo (non ad uso medico) nei luoghi pubblici, sul luogo del lavoro, a bordo di un veicolo o di un natante, o in qualsiasi altro luogo previsto all’interno del Cannabis Act.

2. PRODUZIONE E VENDITA

Al fine di produrre e vendere legalmente cannabis in Canada, le società operanti nel mercato devono ottenere due licenze: una dall’autorità sanitaria canadese (Health Canada) e una dall’agenzia delle entrate (Canada Revenue Agency – CRA). La prima è necessaria al fine di coltivare cannabis ai fini di vendita o di produrre derivati della stessa, vendere cannabis o relativi prodotti a scopo medito o di ricerca. La seconda ai fini di imposta.

Tra le varie previsioni introdotte dal Bill C-46, è proibito vendere o distribuire cannabis a persone che siano (o sembrino essere) intossicate.

Il Cannabis Act prevede che la produzione di merci alimentari, bevande e altri concentrati venga legalizzata ai fini di vendita e distribuzione al primo anniversario dell’entrata in vigore dello stesso (Ottobre 2018). Società attive nel mercato del food and beverage si stanno già mobilitando per fare breccia in questo mercato, la società Molson Coors Brewing Co e altri player di rilievo stanno già sviluppando bevande infuse alla cannabis da portare sul mercato.

Ogni provincia è responsabile per la creazione del proprio sistema di vendita al dettaglio. Alcune province (come l’Ontario) hanno deciso di restringere la vendita della cannabis attraverso distributori autorizzati e direttamente operati dal governo provinciale, in un sistema analogo a quello per le bevande alcoliche. Altre hanno potato per un sistema di libero mercato.

Ad oggi, il Canada ha rilasciato solo circa 130 licenze per la produzione e la vendita di cannabis su circa 1700 richieste ricevute.

Il processo per ottenere una licenza è composto da diversi step, inclusa la predisposizione e comunicazione all’Health Canada di un business plan, la predisposizione di un modulo relativo alla sicurezza e un track record che dimostri la capacità di mantenere livelli di vigilanza molto elevanti, trasparenza di filiera, sicurezza di inventario e dei metodi di distruzione dei prodotti.

3. IMPOSTE E COMMERCIO

Come anticipato, i produttori e distributor di prodotti a base di cannabis dovranno ottenere una licenza da parte dell’agenzia delle entrate (CRA) prima dell’inizio del kick-off.

Il governo nazionale ha imposto un’accisa a livello federale. Tale onere dovrà essere pagato da parte dei produttori ogni volta che il relativo prodotto è venduto (es. sia nel caso di vendita ad un distributore autorizzato, sia nel caso di vendita ad un consumatore finale). Le accise sono imposte sui seguenti prodotti: (a) prodotti a base di cannabis che siano finalizzati alla vendita al consumatore finale; (b) prodotti importati; (c) e prodotti che abbiano un livello di THC >0,3%.

Alcuni prodotti sono esenti dal regime di imposta quali: (a) prodotti che abbiano un contenuto di THC ≤0,3%; (b) prodotti medici o farmaceutici approvati da Health Canada dotti di un numero identificativo ed acquistati con prescrizione; e (c) prodotti destinati all’esportazione.

A seconda del luogo di vendita finale, il consumatore è responsabile del versamento dell’imposta sul valore aggiunto applicabile (GST/HST) che varia in base alla provincia o al territorio di acquisto (circa dal 5% al 15%).

Il Cannabis Act è visto da tanti come un’opportunità unica per il Canada di sbarcare nel commercio internazionale nella vendita della cannabis. Tuttavia, in materia di esportazione e importazione, tale vantaggio competitivo non è così rilevante in quanto tali prodotti possono solo essere esportati o importati a scopo medico o scientifico anche in mercati in cui il governo locale abbia legalizzato la cannabis ad uso ricreativo. Inoltre, il governo federale ha imposto un regime di esportazione d’importazione parecchio stringente imponendo ampia burocrazia volta alla tracciabilità.

4. MARKETING E DIRITTI DELLA PROPRIETÀ INTELLETUALE

Ogni soggetto coinvolto nel mercato della cannabis è colpito dalle previsioni del Cannabis Act in materia di promozione della cannabis e dei relativi prodotti (es. accessori e servizi). Il quadro normativo proibisce la promozione di prodotti in modalità che siano ritenute accattivanti per i minori, attraverso l’uso di cartoni animati o di animali o l’endorsement da parte di celebrità. Inoltre, campagne marketing relative alla cannabis sono vietate nel contesto di grandi eventi. Infine, è proibito anche il marketing a livello internazionale.

I venditori autorizzati hanno l’obbligo di adeguarsi alle policy relative al confezionamento e l’etichettatura dei prodotti, le misure imposte sono molto simili a quelle nell’industria del tabacco. I distributori dovranno apporre sui prodotti il relativo sigillo rappresentante l’accisa per i prodotti dedicati alla vendita al dettaglio.

Il Sistema giuridico canadese prevede tre aree principali per la protezione dei diritti della proprietà intellettuale: diritto d’autore, marchi e brevetti. Contrariamente a molte alter giurisdizioni, ai sensi del diritto canadese, è vietato brevettare forme di vita superiori (es. piante o varietà). La tutela giuridica dovrà essere ricercata direttamente brevettando i singoli geni parte della struttura della pianta.

5. CONCLUSIONI

Al momento più di 100 società sono quotate sui diversi mercati Canadesi, avendo raccolto fondi per più di $30 miliardi. Gli analisti prevedono che l’introito fiscale per il governo federale sarà di circa $675 milioni all’anno. Un recente studio sviluppato da una delle principali banche canadesi, stima che la produzione di cannabis potrebbe raggiungere un mercato mondiale dal valore di circa $194 miliardi nel corso dei prossimi 7 anni. Questi numeri stanno catturando l’interesse di investitori nazionali e stranieri.

Gli investitori internazionali vedono sicuramente i confini nazionali canadesi come un limite trattandosi di un prodotto che è vietato in quasi ogni altra nazione del mondo. Ad ogni modo l’apertura di un nuovo mercato, benché limitata ai confini geografici per quanto riguarda la produzione e la vendita di cannabis, apre le porte a numerose opportunità commerciali e di investimento: life science, healthcare, research, food & beverages e capital markets sono solo alcuni dei settori che sono colpiti da questa nuova, provocante riforma.

 

*LL.M. Candidate at University of Toronto