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L’economia del Turismo in Canada: gli effetti della pandemia e le misure per la ripresa

L’economia del Turismo in Canada: gli effetti della pandemia e le misure per la ripresa

Il 2019 è stato un anno da record per l’economia del turismo in Canada. Da una parte si è avuto il più alto numero di turisti accolti, dall’altra è cresciuta la propensione ai viaggi internazionali dei canadesi, con l’Italia tra le mete preferite nel mondo. Attraverso i principali indicatori economici ricostruiamo cosa è successo all’economia canadese del turismo prima e dopo lo shock pandemico, e come sta reagendo il Canada agli impatti del COVID-19.
 

Andrea Delvescovo*


Viviamo tempi difficili per il turismo internazionale a causa della pandemia di Covid-19 che ha impedito gli spostamenti e continua a limitare fortemente la mobilità.

 

Così come tutti i paesi del mondo, anche il Canada non è stato risparmiato dal virus e, in questo articolo, cercheremo di capire come l’epidemia ha influenzato il settore turistico e come sta reagendo alla crisi.

 

Canada e Turismo prima della pandemia COVID-19
 

Il 2019 è stato un anno da record per il settore turismo in Canada.

Nel 2019 il Canada ha raggiunto il livello più alto di turisti internazionali, con 21,1 milioni di visitatori, l'1,2% in più rispetto ai 20,9 milioni dell'anno precedente.

Il comparto turismo rappresentava oltre il 2% del prodotto interno lordo. Sosteneva più di 1,8 milioni di posti di lavoro in Canada, il 56% dei quali nelle aree rurali.

 

Era inoltre un'importante fonte di entrate per tutti i livelli di governance, in particolare per i governi federali, provinciali e territoriali, che nel 2019 hanno ricevuto il 95,3% delle entrate turistiche, mentre il resto è stato ricevuto dai governi municipali e aborigeni.

 

Le entrate del governo direttamente attribuibili al turismo sono aumentate nel 2019 del 2,7% raggiungendo i 29,7 miliardi di dollari.

 

La spesa per il turismo interno ha rappresentato circa tre quarti (76,0%) di questi introiti, mentre le esportazioni turistiche hanno rappresentato il resto.
 

Turismo dal Canada
 

Anche per quanto riguarda i viaggi dei canadesi verso altri paesi, fino al 2020 il mercato canadese è stato caratterizzato da una domanda dinamica e da una notevole propensione ai viaggi internazionali.

 

Il turista canadese presta molta attenzione al rapporto qualità/prezzo. Nell’immaginario di viaggio canadese l’Italia e l’Europa sono protagoniste, ma non mancano altri potenziali competitor del “brand Italia” e un peso rilevante ha il rapporto dollaro canadese - euro.

 

Le destinazioni preferite dai canadesi
 

Nel corso del 2019 i residenti in Canada hanno effettuato 313 milioni di viaggi in Canada e in tutto il mondo. 275 milioni sono stati viaggi domestici, 27,1 milioni spostamenti verso gli USA e 10,7 milioni verso i paesi d’oltremare, cioè tutti gli altri Stati.

 

Per oltre il 60% dei casi, le vacanze, il tempo libero o le attività ricreative sono state le ragioni più comuni per viaggiare all'estero.

 

Seguono la visita ad amici o parenti (26,7%), i motivi di lavoro (6,8%) e tutti gli altri motivi personali (3,6%).

 

L’Italia nel 2019 è stato il quinto paese più visitato dai canadesi nel mondo e il secondo in Europa.

 

Le destinazioni d'oltremare più popolari visitate dai canadesi nel 2019 sono state:

  • Messico (1,8 milioni di visite)
  • Cuba (964.000)
  • Regno Unito (770.000)
  • Cina (666.000)
  • Italia (619.000)

 

Secondo quanto riportato dal rapporto congiunturale del 2017 effettuato Enit- Ufficio di Toronto in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Ottawa e dal Consolato generale d’Italia a Toronto,

le Regioni italiane preferite dei canadesi sono:

  • Lazio (importanza di Roma)
  • Veneto (importanza di Venezia)
  • Toscana (importanza di Firenze)
  • Lombardia (importanza di Milano)

 

Da sole le 4 grandi città citate assorbono gran parte del flusso turistico canadese verso l’Italia. Seguono Campania (Capri e Costiera Amalfitana) e Liguria (Cinque Terre).

 


Focus sul settore turismo in Canada pre-pandemia

  • Il 2019 è stato un anno record per il Canada con 21,1 milioni di turisti internazionali accolti

  • Il turismo rappresentava oltre il 2% del prodotto interno lordo nazionale

  • Sosteneva più di 1,8 milioni di posti di lavoro, il 56% dei quali nelle aree rurali

  • Occupava 1 lavoratore su 10

  • Il fatturato totale generato dai viaggiatori canadesi e internazionali è stato di 105 miliardi di dollari nel 2019

  • Quasi la metà della spesa per viaggi all'estero dal Canada, oltre 19 miliardi nel 2019, ha riguardato paesi diversi dagli Stati Uniti

  • L’Italia è stato il 5° paese più visitato al mondo dal Canada e il 2° in Europa


Identikit del turista canadese


Dal rapporto congiunturale ENIT citato emerge che il turista medio canadese appartiene ad un segmento socio-economico e culturale medio/alto.

 

Sul versante dei fattori che spingono a scegliere una destinazione troviamo: prezzi, sicurezza, conoscenza delle lingue, efficienza dei servizi, costi, livello di organizzazione.

I prodotti turistici preferiti e più rinomati sono arte e cultura, enogastronomia, mare, laghi, montagna, shopping, corsi di lingue e vacanze attive.

 

Mentre i mezzi preferiti per viaggiare del turista canadese sono: aereo, auto e treno, mentre i tipi di alloggio variano dagli hotel fino agli agriturismi.

 

La maggior parte dei canadesi si informa sui siti web, sui cataloghi e sulla stampa specializzata, mentre per l’acquisto si rivolgono a T.O., Internet e Agenzie di viaggio.

 

La nuova strategia federale del governo canadese per la crescita turistica

 

“Il turismo è redditizio in tutte le regioni del paese perché crea buoni posti di lavoro per le famiglie della classe media. Il governo del Canada è impegnato ad aumentare e diversificare i prodotti e le esperienze turistiche per massimizzare il potenziale del settore tutto l'anno e da costa a costa."


Mélanie Joly Ministro del Turismo, delle Lingue ufficiali e della Francofonia


Nel 2019 il governo federale ha presentato la nuova strategia per il turismo, Creating Middle-Class Jobs: A Federal Strategy for Tourism Growth, che confermava l’attenzione del Canada rivolta al comparto e ai suoi segnali di crescita e con la quale si mirava a aumentare i flussi turistici del 25% entro il 2025, massimizzare il potenziale del turismo per stimolare la crescita economica e creare nuovi  posti di lavoro in tutte le regioni del paese, dal momento che ogni comunità ha qualcosa da offrire e può essere una destinazione turistica.


La strategia ha un approccio innovativo orientato alla collaborazione tra industria e governo, alle sovvenzioni per lo sviluppo dei prodotti e agli investimenti nel turismo.
 

Tre pilastri sono alla base della Strategia:

 

  1. Il Canadian Experiences Fund (CEF), con una dotazione di 58,5 milioni di dollari di finanziamenti, fornisce a tutte le comunità del Canada il supporto di cui hanno bisogno per offrire prodotti o esperienze turistiche nuove o migliorate, o per creare, rinnovare o espandere le strutture turistiche.
    Le
    Agenzie di Sviluppo Regionale del Canada (RDA) gestiranno questo fondo nell'arco di due anni, che sarà utilizzato per effettuare investimenti mirati sulla base di realtà e priorità regionali. Questi investimenti permetteranno all'industria del turismo di innovare e di espandere le proprie attività.

    Il CEF ha ricevuto un elevato volume di richieste e l'importo dei finanziamenti disponibili è già stato superato in alcune regioni.
  2. La creazione di Tourism Investment Clusters assicura che tutti i livelli di governo lavorino insieme per investire in modo più efficiente rispondendo alle priorità locali e identificando i modi per aumentare gli investimenti da fonti private.
  3. Un “Tavolo di strategia economica dell'industria del turismo” avrà il ruolo di fornire ai governi e ai leader del settore una piattaforma collaborativa per trovare il modo di affrontare le sfide.

 

Queste azioni avrebbero dovuto posizionare il settore per raggiungere entro il 2025 gli obiettivi fissati nella Strategia entro il 2025:

  • Aumentare i flussi in entrata del turismo del 25% per raggiungere i 128 miliardi di dollari.
  • Creare nuovi posti di lavoro direttamente legati al turismo corrispondenti al 7,3%, circa 54.000 posti di lavoro.
  • Stimolare l'economia del turismo perché cresca a un tasso superiore dell'economia nazionale.
  • Aumentare di oltre 1 milione gli arrivi di turisti internazionali nella stagione invernale e nella stagione a bassa densità turistica.
  • Aumentare la quota di spesa turistica generata al di fuori di Montreal, Toronto e Vancouver, le tre principali città in cui si concentra attualmente l'attività turistica.

Seppur ambiziosi, questi obiettivi erano da considerarsi raggiungibili. Ma nel 2020 la pandemia ha drasticamente ridotto i flussi turistici di tutti i paesi, incluso il Canada. 


Viaggiare da e per il Canada durante la pandemia
 

Il governo di Ottawa ha deciso di applicare restrizioni in ingresso e raccomandare ai cittadini canadesi di evitare qualsiasi viaggio all'estero non essenziale.


Le Autorità canadesi hanno imposto il divieto di ingresso ai cittadini stranieri, salvo per limitatissime eccezioni.
 

In ogni caso, chi arriva o ritorna in Canada è tenuto a presentare le informazioni le loro informazioni di viaggio e di contatto, incluso un piano di quarantena appropriato via elettronica, utilizzando l’app ArriveCAN.
In ingresso tutti devono osservare un periodo di 14 giorni di quarantena e rispettare le indicazioni ufficiali delle Autorità (per i trasgressori sono previste sanzioni fino a 750 mila dollari canadesi e/o 6 mesi di prigione).

 

I viaggiatori che arrivano in Canada via terra dagli Stati Uniti, a partire dal 15 febbraio 2021, devono fornire il risultato negativo del test molecolare COVID-19 effettuato non oltre 72 ore prima dell'arrivo, o un test positivo effettuato da 14 a 90 giorni prima dell'arrivo. Inoltre, a partire dal 22 febbraio 2021, i viaggiatori che entrano in Canada alla frontiera terrestre dovranno sostenere un test molecolare COVID-19 all'arrivo e nuovamente alla fine della quarantena di 14 giorni.

 

Tutti i viaggiatori che arrivano in Canada in aereo, a partire dal 22 febbraio 2021, devono sostenere un test molecolare COVID-19 quando arrivano in Canada prima di uscire dall'aeroporto e un altro alla fine dei loro 14 giorni di quarantena. Salvo eccezioni limitate, chi viaggia in aereo deve inoltre prenotare, prima della partenza per il Canada, un soggiorno di 3 notti in un hotel autorizzato dal governo.

 

Queste nuove misure si aggiungono alle misure pre-imbarco e ai requisiti sanitari richiesti per i viaggiatori via aereo.
 

Esistono alcune limitazioni anche negli spostamenti tra Province e Territori all’interno del Canada. Per maggiori informazioni si fa riferimento ai seguenti siti ufficiali:

 

Le misure riportare sono aggiornate a febbraio 2021. Si consiglia di far riferimento al sito del Governo canadese o contattare l’Ambasciata del Canada in Italia per le informazioni più recenti. Visita anche la raccolta di link e risorse  messa a disposizione da Destination Canada COVID-19 Guidance for Travellers per una raccolta delle principali informazioni utili in questo contesto.

 

Source: Public Health Agency of Canada

 

I viaggi all'estero dei canadesi hanno registrato un calo vertiginoso sebbene le restrizioni del Covid-19 siano state allentate durante l'estate in diverse parti del paese e sia stato possibile viaggiare all'interno del Canada.

Anche verso gli Stati Uniti, la meta più facilmente raggiungibile per i canadesi, a ottobre 2020 i cittadini canadesi hanno effettuato solo 269.000 viaggi di andata e ritorno, con un calo del 92,3% rispetto all'ottobre 2019. Mentre i viaggi dei residenti degli Stati Uniti verso il Canada a ottobre 2020 erano il 93,9% in meno rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.

 

Se consideriamo i flussi in entrata in Canada di viaggiatori stranieri a settembre 2020 il calo si attesta al 95,3% in meno rispetto allo stesso mese del 2019.

 

Ontario (-267.000), British Columbia (-118.700) e Quebec (-110.900) hanno registrato il maggior calo assoluto del numero di viaggiatori d'oltremare in ottobre.

 

Il numero di arrivi aerei è diminuito del 94,8% su base annua.

 

L’analisi sui principali indicatori del settore turismo in Canada
 

Le cifre del 2019 rimarranno inevitabilmente un record per un certo periodo di tempo, poiché tutte le industrie legate ai viaggi sono state duramente colpite dalla pandemia del Covid-19 e continuano ad esserne condizionate.

 

Le analisi effettuate, basate su dati e analisi del secondo e terzo trimestre 2020 di Statistics Canada, confermano che dopo lo shock del I semestre 2020, al terzo trimestre 2020 molti indicatori hanno iniziato una difficile risalita, anche se per tornare ai livelli pre-pandemici bisognerà attendere.
 

Complessivamente, l'occupazione in Canada è aumentata del 19,3% nel terzo trimestre 2020. Tuttavia, poiché le restrizioni di viaggio e le misure di allontanamento fisico hanno continuato ad essere in vigore in tutto il Canada, i livelli dell’economia del turismo rimangono decisamente al di sotto dei valori pre-pandemia.

 

  • La spesa per il turismo in Canada è aumentata nel terzo trimestre, ma è rimasta inferiore alla metà (-52,9%) rispetto al livello del quarto trimestre 2019.
  • La spesa relativa ai soli visitatori internazionali è aumentata del 28,2% nel terzo trimestre, dopo un forte calo nel secondo trimestre (-97,1%) dovuto alle restrizioni di viaggio, ma nonostante la significativa crescita trimestrale, la spesa è diminuita del 97,0% rispetto al quarto trimestre del 2019.

Source: Statistics Canada

  • Il calo del PIL legato al turismo nel secondo trimestre 2020 è stato sei volte superiore al calo del PIL dell'economia nel suo complesso (-66,4% contro -11,5%) e due volte superiore al calo totale dell'occupazione a livello nazionale (-43,8% contro -20,2%).

    Nel terzo trimestre abbiamo assistito a un deciso recupero del PIL rispetto al trimestre precedente (+62,6%). Nonostante questo aumento, il PIL del turismo è rimasto inferiore del 51,5% rispetto al quarto trimestre del 2019.
     
  • Per quanto riguarda l’occupazione, i cali più pronunciati del primo semestre 2020 sono stati nelle industrie legate al turismo che tradizionalmente impiegano un'alta percentuale di lavoratori part-time. Nel terzo trimestre 2020, l’occupazione riconducibile al turismo ha recuperato alcuni punti (+27,1%).
     
  • Prima del 2020, la quota del turismo sul PIL era compresa tra l'1,9% e il 2,4% e la sua quota di occupazione tra il 3,7% e il 4,5%.
    I progressi registrati nel terzo trimestre 2020 non sono stati sufficienti per tornare a questi livelli. La quota PIL è scesa al minimo storico dello 0,6% nel secondo trimestre e nel terzo trimestre rappresenta l’1%. Mentre la quota di occupazione è scesa dal 3,7% e ha poi recuperato raggiungendo il 2,8%.
     
  • La spesa turistica per i trasporti è diminuita di oltre tre quarti (-77,5%) nel secondo trimestre 2020 rispetto ai primi 3 mesi dell’anno.
    Tutte le forme di trasporto che richiedono la vicinanza fisica dei passeggeri hanno subito forti diminuzioni:
  • aereo (-94,9%)
  • treno (-88,5%)
  • autobus interurbani (-79,1%)
  • I veicoli a motore sono stati la principale alternativa per i turisti nel secondo trimestre, tuttavia, la spesa per il carburante è diminuita di oltre la metà (-51,6%).

    Nel terzo trimestre, nonostante sia più che raddoppiato (+131,7%), il trasporto aereo passeggeri è rimasto la categoria di spesa più colpita, con livelli inferiori dell'89,9% rispetto al quarto trimestre del 2019.

*Laureato di Lingue e Comunicazione

per l’impresa e il turismo, collabora con Centro Studi Italia-Canada e Osservatorio Artico

 

In copertina immagine tratta da The Brand Canada Library, per gentile concessione di Destination Canada.

 


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