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Un’architettura coesiva tra Italia e Canada per un’intelligenza artificiale sostenibile

Un’architettura coesiva tra Italia e Canada per un’intelligenza artificiale sostenibile

L’ambizioso programma della terza edizione del Forum Canada-Italia sull’Intelligenza Artificiale 2021 che si è appena concluso lascia in eredità un clima ideale di collaborazione e ricerca tra due paesi già tanto vicini per cultura e amicizia. Tanti gli interventi di valore promossi dalla Camera di Commercio Italiana in Canada, tra i quali la voce del professor Edmondo Grassi, componente del Comitato scientifico del Centro Studi Italia Canada, esperto di etica e intelligenza artificiale.


La terza edizione del Forum Canada-Italia sull’Intelligenza Artificiale 2021 si è tenuto il 18 e il 19 novembre con la partecipazione di istituzioni, enti di ricerca, aziende ed esponenti del mondo dell’università. Il Centro Studi Italia Canada ha partecipato con la presenza del prof. Edmondo Grassi.

Le questioni poste dalle potenzialità degli algoritmi che predispongono l’intelligenza artificiale sono alla base dei futuri equilibri del pianeta e delle sfide sociali, politiche, culturali ed economiche che stiamo fronteggiando. Con questa prospettiva, il Summit ideato dalla Camera di Commercio Italiana in Canada ha deciso di organizzare due giorni in cui potersi confrontare sul ruolo di questa tecnologia immanente e capillare quale alleata per facilitare il processo di attuazione di politiche che siano finalizzate allo sviluppo sostenibile, all’accelerazione dell’innovazione della transizione verde e alla centralità di una collaborazione tra persona e macchina.

Quattro le aree tematiche per questa edizione – salute, energia, mobilità, economia circolare – e una tavola rotonda in chiusura con esponenti della ricerca italiana e canadese in merito a etica e protezione dei dati.

Come lo scorso anno, la formula per il 2021 è stata di presentare tutti gli interventi in formato digitale nel rispetto delle normative internazionali per il contrasto della pandemia in corso, dato vita ad un dialogo concreto, transdisciplinare e inclusivo rispetto alle questioni poste in dibattito: le competenze hi-tech del Quebec, con l’ecosistema MILA e gli studi umanistici applicati alle nuove tecnologie dell’Italia sono il punto di congiunzione tra le due culture.

L’intelligenza artificiale quale attrice contemporanea delle nostre interazioni e paradigma culturale di società in mutamento grazie all’ausilio dei big data, materia esperienziale per alimentare il sapere dell’algoritmo, sono gli elementi che descrivono l’intelaiatura di un mondo interconnesso.

Italia e Canada e le sfide future, tra etica e protezione dei dati

Il Centro Studi Italia Canada con la figura del prof. Edmondo Grassi ha accettato con entusiasmo l’invito a contribuire al già ricco programma del Forum.

In particolare, il prof. Grassi si è unito, nell’ambito della conferenza di chiusura, al panel dedicato all’etica e alla protezione dei dati, moderato dalla giornalista Sara Moraca.

Con il prof Grassi, hanno dibattuto sul tema:

  • Michele Colajanni – Università di Bologna-
  • Sanzio Bassini – IFAB /Cineca
  • Marcel Labelle – Cybereco
  • Alexandre Lagarde – Montréal International
  • Guido Boella – Università di Torino

Il professore ha ribadito la centralità di una percezione della “macchina” quale elemento di rottura antropocentrica per considerare nuovi orizzonti e prospettive ancora non indagate, considerando che la persona vive relazioni ibride tra reale e digitale, ambiti oramai fusi e privi di confini. L’essere fa esperienza dell’informazione e attraverso la tecnologia ne percepisce la materialità identitaria situata e agita dai dispositivi digitali. Attori umani e non umani stabiliscono modalità innovative di intercorporazione, generando nuove rappresentazioni e grammatiche di narrazione persona-macchina, dove quest’ultima non è protesi o potenziamento ma parte integrante incarnata della nostra interazione con la società.   

Tra le grandi sfide che l’etica declinata nel campo dell’intelligenza artificiale dovrà affrontare emergono tre campi peculiari:

  • la prima riguarda l'educazione della persona e la percezione di una tecnologia immanente come l'intelligenza artificiale, capace di agire, co-agire ma soprattutto retroagire nella vita quotidiana dell'individuo, minando positivamente la visione antropocentrica e delineando nuovi paradisi di natura socio-politica;
  • la seconda riguarda i “paesaggi macchinici”, relativi alla volontà di riadattamento della società all'A.I., in cui molte infrastrutture sono quasi prive di esseri umani;
  • Infine, evocando Goffman – sociologo canadese -  e la visione della vita come una rappresentazione teatrale simbolica, l'A.I. potrebbe aiutarci ad osservare la società attraverso un'altra prospettiva filosofico-sociologica, diventando un alleato cruciale contro le istituzioni totali.

Si è parlato anche delle opportunità di collaborazione tra i due Paesi che condividono un quadro storico comune rispetto alla rilevanza sociale dell'intelligenza artificiale e alle sue implicazioni etiche, valoriali e sociali: potremmo citare Marshall McLuhan e Luciano Gallino, il primo canadese e l'altro italiano, come prestigiosi studiosi in merito a media e tecnologie.

Entrambi i paesi hanno espresso, da sempre, un forte interesse in materia ma le differenze risiedono nella tenace volontà di innovazione e ricerca del Canada che si è sempre distinto per il suo spirito transdisciplinare, per una previsione acuta degli sviluppi dell'IA. e per gli investimenti, non solo nel settore tecnico – a Montréal ha sede il più grande polo accademico nel campo del deep learning, il MILA – ma, soprattutto, per la sua prospettiva umanistica sulla tecnologia.

L'Italia ha avuto dei punti di riferimento molto rilevanti come il Laboratorio Gallino di Torino o la realtà dell'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova ma per anni, nel settore socio-umanistico, si è sottovalutata la portata di questa innovazione per recuperare in un modo sostanziale nell'ultimo periodo, soprattutto rispetto alla matrice etica e ai principi che possono guidare socialmente l'incontro tra persona e macchina.

Alla luce di questi elementi emerge la possibilità e la necessità di stabilire una stretta collaborazione di scambi di conoscenze e di personale tra Italia e Canada.

 

[Fonte immagine: cifar.ca]


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