2017-2020 Buon compleanno, CETA
A tre anni dall’entrata in vigore del CETA, i dati sono positivi sia per l’Italia che per il Canada. In più, davanti alla crisi planetaria innescata dall’emergenza Coronavirus, il Trattato Europa-Canada può essere un’opportunità in più per gli imprenditori europei e, quindi, italiani.
Paolo Quattrocchi*
Il tempo passa: sono ormai tre gli anni trascorsi dall’entrata in vigore del CETA e sin qui nessuna delle catastrofiche previsioni dei NO CETA si è palesata.
Anzi, i dati dimostrano e confermano che, sia per la UE sia per il Canada, gli effetti sono più che incoraggianti e confermano la tendenza positiva che si era manifestata sin dai primi mesi di efficacia dell’accordo.
I dati sono chiari ed espliciti.
Import / Export Europe- Canada
Tables are from euccan.com
Tenuto anche conto di quanto avvenuto a seguito della pandemia, i risultati sono, quindi, più che positivi.
Gli imprenditori sono soddisfatti e, benché le reciproche tendenze siano verso un rafforzamento dei consumi di prodotti locali, il volume degli scambi si mantiene elevato.
La ripresa, che necessariamente farà seguito a quella che si sta profilando come la più grave crisi mai occorsa, vedrà nel CETA e nelle sue previsioni una leva formidabile di supporto agli imprenditori di ogni dimensione.
Source: European Union (2015)
E poi, rispetto a coloro che, di recente, hanno annunciato, preoccupati, l’aumento delle importazioni di prodotti ritenuti pericolosi, rammento che il CETA non impone obblighi:
se si ritiene di acquistare prodotti canadesi, lo si può fare a determinate condizioni (di vantaggio); chi non lo vuole, può andare a comprare quegli stessi prodotti dove più piace e conviene.
Andiamo pure avanti così: l’esecuzione provvisoria può durare a lungo e sarà interessante vedere chi si prenderà la briga di eliminare un accordo che tanto bene sta facendo agli imprenditori italiani.
*Direttore Centro Studi Italia- Canada, Partner Nctm Studio Legale,
Vice Presidente Camera di Commercio Canada-Ovest