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150 anni del Canada, dove «persone ordinarie fanno cose straordinarie»

150 anni del Canada, dove «persone ordinarie  fanno cose straordinarie»
Foto del sito ufficiale del Primo Ministro Justin Trudeau - 1 luglio 2017

Il Canada festeggia i suoi 150 anni e svela l’unicità di un paese candidato ad una inedita leadership politica e culturale.

 

Il primo luglio 1867 nasceva ufficialmente il Dominion of Canada, oggi conosciuta come Confederazione di Stati canadese. Il Canada Day festeggiato quest’anno, dunque, ha celebrato il 150° anniversario della costituzione di un potere unico di tipo federale; 150 anni dall’unificazione delle cosiddette “province” che compongono il vasto territorio canadese e che, pur mantenendo un’ampia autonomia amministrativa, hanno dato vita ad una forte identità nazionale.

Le celebrazioni, particolarmente sentite per questa ricorrenza, si sono tenuti alla presenza delle più alte cariche istituzionali, tra cui il principe Carlo del Regno Unito e sua moglie Camilla, e di 25 mila cittadini radunati di fronte al Parlamento per i festeggiamenti che hanno previsto una cerimonia di assegnazione della cittadinanza ad un gruppo di nuovi canadesi,  fuochi d’artificio ed esibizioni di celebri artisti come Bono Vox e The Edge per gli U2 e le performance dei circensi canadesi del Cirque du Soleil.

La storia del Canada, ha detto il primo ministro Justin Trudeau, «è fatta da milioni di persone ordinarie che fanno cose straordinarie» e lo hanno dimostrato anche in questa occasione.  Le celebrazioni e le dimostrazioni di amore per la nazione si sono estese, infatti, in tutto il Canada: a Winnipeg, la capitale della provincia del Manitoba, nel sud del paese, quattro mila persone vestite di rosso hanno formato, al centro di un incrocio, la più grande foglia di acero vivente, il simbolo del Canada. A Toronto, al centro del campo da baseball del Rogers Center, dove poco dopo si sarebbe disputata la partita tra i Boston Red Sox ed i Toronto Blue Jays, è stata esposta una gigantesca bandiera del Canada.         

1867 – 2017
I 150 anni del Canada

Con l’affermarsi della supremazia militare inglese sull’esercito francese (1760-1764) si diede inizio ad una complessa coesistenza tra elementi cattolici di origine francese ed elementi protestanti anglosassoni, garantita fin da subito attraverso il Québec Act (1774), che riconosceva, agli abitanti della colonia a maggioranza francofona, la libertà di professare la religione cattolica e lasciava in vigore le leggi civili francesi; in seguito, con il Canada Act (1791) si suddivise il territorio in Canada inferiore o Basso Canada (Québec), a maggioranza francese, e Canada superiore o Alto Canada (Ontario), con popolazione per lo più inglese; infine, con il Reunion Act (1840), le due province si unificarono sul piano esecutivo e legislativo.

Da qui al 1864 si verificarono una serie di importanti sviluppi nello scenario nordamericano; cambiamenti che propendevano verso una certa indipendenza e che si tradussero nell’elaborazione di un progetto di federazione canadese, cristallizzato nel 1867 attraverso il British North America Act, con il quale si riconosceva la struttura federale dello Stato sorto dall’unificazione delle quattro province dell’Ontario, del Québec, del New Brunswick e della Nuova Scozia. Entrato in vigore il 1° luglio 1867, esso stabilì che il Governo federale ed il Parlamento avrebbero assunto competenze di carattere generale, mentre alle diverse province sarebbe stata riconosciuta larga autonomia.

Si costituiva così il Dominion of Canada, in cui il potere esecutivo veniva affidato alla Regina, rappresentata dal Governatore generale ed il potere legislativo affidato al Parlamento, costituito dal Senato e dalla Camera dei Comuni. I territori che oggi appartengono alla Confederazione Canadese furono acquisiti negli anni subito successivi, con la conseguente cacciata di indiani e meticci, oggi meglio conosciuti come First Nations e Métis Nation, riconosciuti come parte rilevante della popolazione canadese. Il processo di emancipazione del Canada si è concluso nel 1931, attraverso la formalizzazione da parte di Westminster dello Statuto che prevedeva il riconoscimento della piena sovranità del Canada sui propri territori che, se pur restando parte del quadro del Commonwealth, acquisivano un’autonomia ampia e concreta dalla Corona inglese.                       

Il mondo scopre il Canada

Il Canada, oggi, basa il suo successo sul coraggio e sulla lungimiranza di scelte che hanno migliorato la qualità della vita, accresciuto l’appeal di un paese ancora troppo sconosciuto ma la cui leadership, in uno scenario internazionale in fase di mutamento, si fa sempre più strada.

La tradizione canadese, fondata sul rispetto delle diversità e l’integrazione,  caratterizzata da radici multietniche, la giovane età della popolazione e un sistema socio-politico multirazziale che fa delle proprie diversità il suo successo, si fa strada assieme alla popolarità del premier Justin Trudeau, in ascesa anche in Europa, dove è considerato tra i più giovani e innovativi primi ministri del mondo. A tal riguardo, Trudeau ha voluto incentrare il suo videomessaggio alla nazione, in occasione del Canada Day, proprio sui valori cardine della tradizione canadese: l’integrazione, la diversità come ricchezza, i più cari principi (uguaglianza, libertà e bilinguismo) raccolti in Charter of Rights and Freedoms e la straordinarietà dell’essere un cittadino canadese. Ha poi ricordato che per alcuni cittadini canadesi, il primo luglio, non è un giorno di festa, ma di ricordo dell’inizio di un lungo periodo di oppressione e di razzismo che ha segnato la storia del Canada. Le popolazioni indigene, vittime di soprusi e diseguaglianze, hanno oggi un ruolo importante nel contesto sociale e politico canadese, ma, come invita a fare lo stesso premier, «i canadesi devono riconoscere quanto avvenuto e chiedere scusa per gli sbagli del passato». Trudeau, inoltre, si è confrontato con la questione legata ai nativi, incontrando un gruppo di giovani che, il 30 giugno, in segno di protesta contro i festeggiamenti del Canada Day, avevano eretto una tenda teepee di fronte al Parlamento.